sabato 19 febbraio 2011

Voglia di pedalare

Ma la sentite quest'aria frizzantina di primavera? E' lì che sta per arrivare, i segnali sono dappertutto: gemme ingrossate, foglioline che bucano le pacciamature invernali, tortore che iniziano a rompere le scatole alle 5 della mattina, sternuti ogni volta che si guarda il sole....e una gran voglia di tirar fuori la bici dal garage e andare.

A casa nostra è una tradizione: le mattine dei weekend durante la bella stagione sono dedicate a lunghe pedalate nelle campagne della bassa veronese, guardando e invidiando rustici ristrutturati, fotografando in giro, sostando presso le decine di risorgive nascoste da boschetti selvaggi, seguendo rotaie ormai abbandonate e strade bianche piene di buche.

Costeggiamo i fossi, spiamo i pescatori nelle cave dove sono stati creati laghetti pieni di carpe, piangiamo i pescheti morti sostituiti da orrendi campi di granturco, salutiamo i fortunati che incrociamo in sella a biondi cavalli avelignesi, facciamo stupide gare tra di noi a chi arriva prima a un incrocio o a chi fa più strada senza mani.

Non siamo di quei ciclisti tutti bardati da "veri ciclisti", per noi niente tutine aderenti e bici ultra leggere, anzi.
Mio marito ha una vecchia Winthrop con i freni a bacchetta, che più di una volta gli è stata richiesta mentre visitavamo qualche mercatino dell'antiquariato delle vicinanze come pezzo d'epoca. Io ne ho una tipo Olanda presa a una svendita di vent'anni fa alla Rinascente CittàMercato che sembra fatta di ghisa; nostra figlia ha una citybike vinta con le fette biscottate Buitoni prima che lei nascesse, con un cambio Shimano bloccato sulla VI.

Ma va bene lo stesso, con la borraccia che saltella nel mio cestino che mano a mano viene sepolta da tutti gli strati di vestiti che togliamo quando cominciamo a sudare come bestie.

Dai, domani mattina si riapre la stagione, ci sarà da pulire un bel po' e gonfiare le gomme, ma poi...si va!!!
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