mercoledì 15 giugno 2011

Soli e incarogniti

Seguo un blog molto bello scritto dalle giornaliste del Corriere della Sera.
Si chiama "La 27esima ora" e tratta dei più vari argomenti, seri, semiseri e non.

Ha un grosso seguito e lo trovo istruttivo anche da un punto di vista "sociologico", nel senso che i commenti ai vari post sono spesso per me occasione di confronto, di conforto e talvolta di sconforto.

Oggi uno dei post trattava di femminismo, non nel senso di traguardi raggiunti, di lotte, di reggiseni bruciati ecc., ma si chiedeva se si può essere femministe e gradire e/o pretendere ugualmente le galanterie di un uomo.

L'autrice elencava atteggiamenti per lei positivi, tipo lui che ti apre la portiera o ti offre la cena, oppure che fa il primo passo (...) o che gentilmente elimina il topo morto che il tuo gatto ha lasciato sullo zerbino.

Si è scatenato un putiferio.
Pasionarie irriducibili biasimavano ogni tipo di galanteria, della serie la portiera me la apro da sola e guai se prova a pagare.

Dall'altro lato uomini avvelenati dicevano che non si azzardano più a dare il braccio ad una donna per timore di essere accusati di molestie...

Io ho fatto il mio commento, tra il serio e il faceto come spesso faccio, premettendo che mi pare che da ambo le parti manchi sempre l'ironia e ci sia invece un generale inasprimento dei rapporti che non mi dice niente di buono.

Ma, dico io, ci sarà una via di mezzo tra il pretendere il giusto rispetto e fare e ricevere qualche carineria?
E' così umiliante stare al braccio di un uomo che ti tiene sotto il suo ombrello? E' chiaro che siamo in grado di ripararci da sole, come siamo in grado di aprirci la portiera o di pagarci una cena.

Cos'è tutto questo furore?

Non è umiliante accettare che un uomo possa sollevare un pacco pesante più facilmente di noi o che sia più abile a riparare qualcosa.
Noi probabilmente stiriamo meglio o potiamo meglio le rose.

O anche no.  Ognuno può essere in grado di fare tutto da solo, applicandosi, ma perchè?
Per essere da solo, appunto.

E' una specie di guerra che porta unicamente all'isolamento. Ognuno nel suo fortino, tosto e indipendente.

Sai che conquista.
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1 commento:

  1. C'e' chi rinuncia alla compagnia, per paura di soffrire ancora, di nuove delusioni, non solo nel rapporto a due ... ma anche nelle semplici amicizie. Sarebbe da sprovveduti investire ancora in qualcosa in cui non si ha più fiducia. Tutti quindi possiamo essere "incarogniti" dal tempo... e aver perso soprattutto la fiducia nel prossimo. Almeno nel proprio fortino uno ci sta tranquillo e soprattutto in pace.

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