mercoledì 21 settembre 2011

I giochi di una volta

Venerdì inizierà a Verona la rassegna “Tocatì” (Tocca a te, in italiano) che animerà le strade del centro fino a domenica.

E’ una bellissima manifestazione che si svolge ormai da diversi anni e che fa conoscere ai più piccoli gli antichi giochi di strada e ai più grandi provoca ovviamente mille ricordi.

Ci sono i carrettini di legno su ruote, quelli che mio padre raccontava costruiti con cassette della frutta e cuscinetti a sfera, trottole, cerchi, birilli, il salto con la corda e campana (da noi si chiamava “peta”).

Mia figlia e moltissimi suoi coetanei non conoscono questi giochi. 
Quando durante l’ora di educazione fisica hanno dovuto saltare la corda, a malapena riuscivano a non inciampare.
Io mi ricordo interi pomeriggi estivi passati a saltare una corda lunghissima, girata a turno da due di noi, entrando ed uscendo con destrezza sia in avanti che all’indietro. Ci si poteva incrociare oppure vedere in quanti si riusciva a saltare insieme senza sbagliare.

A peta giocavamo sul tetto del garage condominiale. Siccome era fatto a quadri di cemento uniti dal catrame, ci risparmiavamo di disegnare il percorso e dovevamo solo scrivere i numeri. Si lanciava un sasso e su un piede solo si faceva tutto il percorso. Poi lo si ripeteva ad occhi chiusi dicendo AM e se non si calpestava nessuna riga, gli altri rispondevano SALAM.

Si giocava ai quattro cantoni usando il grande stenditoio in giardino ed anche a Rialzo, dove ci si rincorreva, ma se si saliva su qualcosa si era salvi.

C’erano Un due tre stella! e Strega comanda colore, Palla popolo e Guardie e ladri.   
Noi ci inventavamo anche una versione casalinga di Giochi senza frontiere, con diverse prove che prevedevano sempre di bagnarsi tantissimo.

Adesso tutti questi ricordi sono oggetto di una mostra…. 
E’ cambiato tutto. Giocare per strada è pericoloso, lasciare i figli per ore in giro tra cortili e campetti è assurdo. 

Così abbiamo allevato una massa di pigroni, spesso annoiati e soli. 
Si parlano solo attraverso il computer o gli sms, giocano con la Playstation o con la Wii, se fanno sport è con orari definiti e in palestre a pagamento.

Andare contro corrente è difficile. 
Proponi qualche passatempo antico e ti guardano con un certo compatimento, cercando di capire dov’è il divertimento e facendoti spesso passare per uno stupido primitivo.

Forse eravamo davvero meno svegli e più sempliciotti, ma avevamo sicuramente una cera migliore!
.
.
.

Nessun commento:

Posta un commento