giovedì 8 settembre 2011

S.O.S. Italia

Sento che dovrei parlare dei problemi economici dell'Italia e del mondo in generale. Però non è che me ne intenda.  Ma...come si fa a stare zitti?

Ogni sera, dopo le prime notizie del TG mi prende uno scoramento e, vigliaccamente, vado sul demenziale Boston Legal per estraniarmi.

Però in sottofondo resta la preoccupazione.
Se la borsa continuerà a scendere, se l'Italia verrà sempre più considerata non affidabile da queste fantomatiche società di rating, se i disoccupati aumenteranno, come andrà a finire?

In fondo ognuno di noi è giustamente egoista e guarda il suo orticello.
Siamo tutti pronti ad indignarci per gli stipendi dei politici, per gli sprechi degli enti pubblici, per le furbate degli "altri".  Ma, alla fine, se ci tolgono il Santo Patrono e ci aumentano l'Iva sui detersivi ci infastidisce di più.

Sentivo ieri alla radio un dj che lanciava la seguente domanda: "Tu cosa saresti disposto a fare e/o a cosa rinunceresti per aiutare il Paese?".
Cioè, concretamente, a parte pagare le tasse, cosa può fare ognuno di noi per risollevare l'azienda Italia?

Tra il serio e il faceto molta gente ha proposto stragi a Montecitorio, un repulisti generale di tutta la classe politica e industriale, dittature, autarchia, tornare alla Lira, capitale a Milano ed altre amenità.

Ma personalmente? Direttamente? Come dice mia madre: il mare è fatto di gocce.

Ognuno di noi potrebbe iniziare a essere onesto. Sempre. Chiedere lo scontrino e la fattura, per esempio.

Chi ha del tempo libero, come me, potrebbe lavorare gratis qualche ora per il Comune o per qualche ente. Per dare una mano.

Ma sono scettica. Quando ho cercato di tornare a lavorare non mi ha voluta nessuno.  Se hai passato i 40 e hai una famiglia puoi saper fare qualsiasi cosa, ma non interessi. Esperienza d'ufficio, lingue, computer, niente da fare.  Eppure sento che sarei brava a snellire pile di pratiche e ad archiviare documenti.

Chissà se Tosi cerca volontari? Potrei spolverare le sale comunali...
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1 commento:

  1. Non credo che comune e affini siano disponibile, conosco molti ex della mia azienda che stanno completando li gli anni di lavoro con la mobilità. Di solito 2-3 anni detti di "accompagnamento" alla pensione. Occupano praticamente i posti dei lavori cosi detti "socialmente utili", penso che tra qualche anno aumenterà il numero di queste persone, perche' dopo i 45/50 anni fanno davvero fatica a tenerti le aziende. Bisogna dare spazio ai giovani e agli indiani/cinesi etc... Non lo so dove andremo a finire, ma spero solo che in prossimo (e non tanto lontano) futuro la mobilità la propongano anche a me invece di farmi semplicemente "fuori".

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