giovedì 19 gennaio 2012

La prova d'amore

Oggi ho avuto l’ennesima conferma di essere decisamente un dinosauro. 
Inutilmente ho tentato di stare al passo, di tenermi aggiornata, di barcamenarmi tra nuove tecnologie e moderni punti di vista.
Credevo  che bastasse saper usare il computer o mandare sms pieni di k, guardare MTV, ascoltare musica rap…

Ma questa mattina, guidando nella tundra ghiacciata della bassa veronese, ho sentito alla radio un dibattito su che cos’è la “prova d’amore” al giorno d’oggi e mi sono resa conto di vivere ancora nella preistoria.

Dunque la prova d’amore per me era quell’orrendo ricatto che maschi privi di scrupoli un tempo chiedevano alle ragazze. Aveva molto a che vedere col sesso…

Ho scoperto invece che questo problema è decisamente superato (e già un brivido mi percorre la schiena pensando a mia figlia quindicenne…) o forse meno pressante (ma dai?), mentre quello che le coppie si chiedono a vicenda,  quello che da’ la misura della sincerità del sentimento e della serietà delle intenzioni è la PASSWORD.

Sì, la magica sequenza alfanumerica che apre le porte del tuo cellulare, della tua pagina Facebook, di qualsiasi cosa da essa protetta.
Se tu confidi la password al tuo partner dai la prova che lo ami veramente. 

Come si dice: stavamo meglio quando stavamo peggio. 

Mi sembra che questo dia la misura di quanto insicura sia la maggior parte dei giovani. 

Se in una coppia uno non ha fiducia nell’altro e non tollera che ci siano zone che non può esplorare, se non ammette che ognuno ha diritto ad avere qualche piccolo segreto o mistero, che rapporto è?

Pretendere la password vuol dire per me essere spioni e sospettosi.
Costringere l’altro ad eventuali sotterfugi o spiegazioni delle quali non ci sarebbe stato bisogno.

Altro discorso è se, come nel mio caso, le password in famiglia sono di dominio pubblico. 
Nessuno di noi pensava che avessero così importanza. Sono solo una gran seccatura.
Qualcosa da dover ricordare, da dover digitare quando si ha fretta, da dover cambiare per niente…

Tutti le conosciamo, ma nessuno le usa per spiare gli altri.
E’ una questione che non si è mai posta.

Le prove d’amore per noi sono altre, più antiquate magari.
Hanno a che vedere con qualche rinuncia, con qualche sacrificio, con la vicinanza nei momenti difficili, con la condivisione delle fatiche. 

Come siamo démodé…
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4 commenti:

  1. Ehhhh ti aspettavo al varco su questa cosa perchè stamattina ne parlavano tutte le radio! Ebbene si, siamo dinosauri!
    Semplicemente sono cambiati i tempi... quando avevo 17 anni il mio morosino mi seguiva di nascosto, mi telefonava all'improvviso, voleva leggere il mio diario perchè era gelosissimo... adesso ci sono queste password e tutto è più facile no? Sono cose da ragazzi... quel mio morosino dei 17 anni adesso condivide con me la vita.. e anche le password.. per forza! gliele installo io! Ma nessuno controlla più nessuno! E le prove d'amore, passata l'adolescenza, sono altre sul serio!

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  2. Amiche mie, che piacere leggervi! Preferite i brontosauri o i tirannosauri?

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  3. Post molto interessante. Quello della privacy online è una questione molto complessa. Io e il mio ragazzo non abbiamo le rispettive password e non ce le siamo mai chieste. Quando l'estate scorsa Vikingr mi chiamò a scuola perché era successo un guaio su FB (su una foto in cui io ero taggata i genitori potevano sgamare che avevamo preso la loro macchina di soppiatto) e che quindi gli serviva la mia password immediatamente, la cosa mi turbó non poco. Ci misi un pó a rilassarmi e ad autoconvincermi che non avevo nulla da nascondere. Effettivamente non ho nulla da nascondere. Eppure non lo so. Dietro lo schermo siamo tutti un pó diversi.

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  4. ne ho talmente tante di password, che ho bisogno di una rubrica dedicata per ricordarmele... e anche il Franz ci segna le sue... altro che privacy!

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