lunedì 26 agosto 2013

Il video della settimana - 35/2013 - Il Ciclone



Oggi è veramente difficile pensare ad un video estivo guardando fuori dalla finestra!

Ma è  l’ultima settimana dedicata alle canzoni che mi fanno pensare all’estate e così vi propongo una musica ed un film: The rhythm is magic da Il Ciclone.

La canzone è cantata da tale Marie Claire D'Ubaldo, cantautrice argentina, ed  è stata un successo mondiale nell’estate del 1994, poi Leonardo Pieraccioni l’ha usata per la colonna sonora del suo film uscito nel 1996.

Il ciclone è uno di quei film ben riusciti. 
Non saprei trovargli un difetto.   
Tutto gira perfettamente, protagonisti e comprimari, luoghi, dialoghi, situazioni ed il divertimento è grande.

Il mio ricordo legato a questo film ha molto a che vedere con il suo titolo…

Abitavamo sui Colli Euganei, mia figlia era appena nata ed il cinema più vicino era a Este o a Padova.
Non uscivamo da soli, io e mio marito, da mesi. 

Quell’estate però a Vo’ Euganeo, il paese più vicino al nostro podere, era stato organizzato il cinema all’aperto, dietro la chiesa.

La sera che davano Il ciclone era proprio durante un fine settimana in cui mia madre era venuta a trovarci e quindi c’era la possibilità di lasciare nostra figlia alle sue cure e poter finalmente passare una serata diversa vedendo il successo del momento.

Tutti contenti prendiamo posto nelle seggioline di legno, in un cortile strapieno di gente, ed iniziamo a vedere l’inizio del film, con “Levante” che parla del suo motorino.

A quel punto sono venute giù le cateratte. 
Un nubifragio con vento e grandine che ha costretto tutti ad un fuggi fuggi generale.

Siamo tornati mestamente a casa, come due pulcini bagnati ed il film l’abbiamo visto per intero solo mesi dopo, quando è arrivato al video noleggio del paese.

Pieraccioni non ha più girato un film così bello…


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domenica 25 agosto 2013

Trattori, moto e auto d'epoca - La foto della domenica - 25/08/2013

Questa mattina grande raduno di veicoli d'epoca a Dossobuono, paese a dieci minuti di bicicletta da casa.

Siamo andati sfidando i nuvoloni minacciosi che alla fine sono miracolosamente spariti.

Si inizia con i vecchi trattori:


Si passa alle moto d'annata:


E si arriva al pezzo forte: le auto d'epoca!


Vale sempre quello che avevo scritto in questo vecchio post (Raduni d'epoca) ma comunque è stato molto divertente.


La foto della domenica è un'iniziativa di Bim Bum Beta.


venerdì 23 agosto 2013

I suoni dei miei viaggi

Ecco il tema che Monica di Viaggi & Baci ha lanciato per l’estate. (Per partecipare c'è tempo fino al 10 di settembre)

Suoni: cosa avrà inteso? 
Musica, rumori, idiomi sconosciuti… ognuno potrà interpretare la parola in modo diverso.

Io ho avuto subito chiaro di cosa avrei parlato: del rumore associato ad un particolare posto che ho visitato. 
Quello che ricordo tutte le volte che ci penso.  
Quello che se lo sento mi ci fa tornare con la mente.

I suonatori in piazza Djeema el-Fna di Marrakech.


Ero reduce da una di quelle “maledizioni di Montezuma” che capitano spesso al viaggiatore nei paesi caldi nonostante tutte le precauzioni, le bottiglie di acqua sigillata, l’Amuchina e il divieto assoluto di mangiare gelati e ghiaccioli.

Con le gambe ancora molli, appoggiata alla guida, sentivo il rimbombo dei tamburi nella mia pancia dolorante.    
Tum tum tum…tremendo!


Le sirene di New York.


Questa foto l’ho scattata dall’elicottero: unico momento in cui non si sentivano sirene in sottofondo.  
Polizia, ambulanze, pompieri, allarmi vari.

Ad ogni ora del giorno e della notte a Manhattan si sentono sirene.

Una sensazione un po’ inquietante e nello stesso tempo molto “da cinema” dato che le sirene hanno un suono diverso dalle nostre ma ovviamente uguale a quelle di tutti i film e telefilm che ci capita di vedere.


La musica dal vivo di Rovigno.


Dalla finestra del nostro appartamentino si vedevano gli scogli e l’Adriatico a perdita d’occhio.

Siamo arrivati il primo sabato di settembre e la sera su quel bel palco in bilico sul mare hanno iniziato a suonare e sono andati avanti fino alle tre del mattino…

Solo la scoperta che era la serata finale di tutta una serie di concerti che aveva “allietato” i vacanzieri durante l’estate ci ha impedito di fuggire verso altri lidi più silenziosi.

Da quel momento in poi fortunatamente gli unici suoni sono stati quello delle onde che si infrangevano sulla riva e lo stridulo verso dei gabbiani.
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martedì 20 agosto 2013

Preconcetti



Tu guarda da dove mi tocca iniziare un post: da quello stronzetto di Justin Bieber!

Infatti stavo visitando un interessante blog di musica dove si commentava la notizia del giorno, e cioè che Michael Jackson ha registrato un duetto con il giovane canadese qualche mese prima di morire.

Tra i commentatori la maggioranza liquidava la questione con un bel: “Bieber chi???”.

C’è da dire che i follower sono quasi tutti dei talebani del rock.
Gente che per principio aborrisce il pop in tutte le sue manifestazioni. 

Però se qualcuno (in questo caso Bieber) o qualcosa dopo una ricerca su Google dà 620 milioni di risultati, forse vale la pena di sapere almeno di che si tratta.

E’ una questione di cultura generale, di sapere “dove tira il vento”, di poter discutere con cognizione di causa dei più svariati argomenti.

Non sto parlando solo di musica, ovviamente.  

Parlo del mondo che cambia velocissimamente, delle mode, delle scoperte, dei gusti, delle leggi e di qualsiasi cosa che evolve a prescindere dal fatto che ci piaccia o meno.

Ma restando sul “leggero” torniamo alla musica: già in casa mia sono presenti due fenomeni ben distinti: il nostalgico granitico (marito) e la alternativa off off (figlia), quest’ultima  - forse grazie all’età o ai miei geni – decisamente più flessibile del primo.

Dunque se fosse per mio marito la musica sarebbe ferma agli anni ’80, con pochissime eccezioni tipo Ligabue, Vasco, Amy Winehouse e pochi altri.

Per lui nessuno canta più come Freddy Mercury, suona la chitarra come Mark Knopfler, le tastiere come Keith Emerson.  Dopo David Bowie, nessun inglese degno di nota.
Ci sono Ian Anderson ed il suo flauto, De Andrè e le sue tristi ballate, ovviamente Battisti, ovviamente i Genesis.

In macchina ascolta solo radio 24 e quando vuole sentire della musica ha le raccolte di tutti i suoi musicisti preferiti.
Evita accuratamente le novità e se gli capita di sentire qualcosa il tutto viene liquidato come “stronzate copiate pure male”.

Mia figlia invece è partita a 13 anni come una specie integralista orientale.  
Ascoltava solo Visual Kei. Qualsiasi altra musica era stupida o noiosa.

Per fortuna nel giro di un annetto i suoi orizzonti si sono aperti anche alla musica anglosassone, qualche fortunato italiano tipo Cremonini o Jovanotti,  per poi virare di nuovo verso est, precisamente verso la Corea del Sud ed il fenomeno K Pop.

Ecco, io navigo tra questi due opposti.  

Sono una inguaribile nostalgica e sono la prima ad ascoltare sospirando le musiche della mia giovinezza e a considerarle pietre miliari ma nello stesso tempo sono grata a mia figlia che mi ha aperto un mondo.

Senza di lei non avrei mai conosciuto e apprezzato i Linkin Park, gruppo che mi piace da morire né altri gruppi o cantanti come gli Imagine Dragons o Julieta Venegas.

Anche le boy band coreane sono interessanti ed in tutto il Far East muovono un giro d’affari miliardario ed hanno milioni di fan scatenati.  

Voglio dire: prima di giudicare o peggio di negare è sempre meglio conoscere, in questo caso ascoltare.

Poi chiaramente ognuno ha le sue preferenze ma almeno sapere che qualcosa esiste ed ha un notevole seguito mi sembra utile, qualche volta perfino dilettevole.
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lunedì 19 agosto 2013

Il video della settimana - 34/2013 - 4 non blondes

Questa settimana: What's up?" una canzone e un video che non sono passati inosservati nell'estate del 1993.

Le 4 Non Blondes erano un gruppo di San Francisco, formato da 4 ragazze bruttine e malvestite.

Hanno pubblicato un solo album in quanto si sono separate durante la registrazione del secondo.

Linda Perry, leader del gruppo, ha continuato a scrivere pezzi per altre cantanti (perfino per la nostra Giusy Ferreri) eccovi infatti La scala, che nonostante tutto mi piace molto.


domenica 18 agosto 2013

Cerbiatti - La foto della domenica - 18/08/2013

Questa mattina classico giro in bicicletta nel circondario.

E anche in mezzo ad una zona industriale deserta, appena dopo l'enorme stabilimento della Bauli, si possono fare incontri molto particolari:




La foto della domenica è un'iniziativa di Bim Bum Beta

sabato 17 agosto 2013

Sportivi da divano



Io ne sono l’esempio più fulgido. 

Durante questa settimana di morte civile, nel mondo reale come in quello virtuale, ho trascorso ore a guardare  i mondiali di atletica in televisione.

Domani finiranno e possiamo contare su una sola medaglia, l’argento conquistato dalla maratoneta Valeria Straneo.

Gli italiani, i pochi che erano riusciti a qualificarsi, sono stati falcidiati tra batterie e semifinali, con l’eccezione di un paio di settimi posti in finale.
Ma io non mi sento di recriminare troppo.

Tirar su sportivi “attivi” non fa parte delle priorità della nostra nazione.
Infatti dove spesso eccelliamo è in quegli sport che si possono fare per strada, spendendo quasi niente, tipo il calcio o anche la maratona.

Per il resto bisogna essere proprio determinati e convinti, con tempo e denaro da dedicarci.
Oppure essere nati in montagna, o avere il padre che fa il guardiano del circolo del tennis e così via.

Tanto per fare un esempio, nelle mie scuole elementari non esisteva una palestra così come nelle elementari frequentate da mia figlia 30 anni dopo.  C’era il suo bravo cortile dove giocare a prendersi o fare giro giro tondo.

D’inverno si marciava intorno ai banchi e si facevano delle ridicole flessioni.
Alle medie la palestra c’era ma le marce sono continuate.
Ricordo molte ore a salire e scendere in vari modi dal quadro svedese e qualche triste prova di salto in alto, a sforbiciata.

Come sarebbe stato possibile accorgersi se qualcuno di noi aveva un qualche talento sportivo? 

Alle superiori c’era una bella palestra dove l’unica attività svolta era la pallavolo, sport nel quale io sono sempre stata una ciofeca.
Non ricordo nessun insegnante che indossasse la tuta, ma molti che leggevano il giornale dicendo ogni tanto di non urlare.

Dove sono da noi quelle scuole con allenatori col fischietto e campi sportivi da fare invidia ad un centro federale, pieni di piste, di piscine, palestre per il basket e gradinate per il pubblico?

Non ci sono più nemmeno i giochi della gioventù.

E allora tanto di cappello a quei pochi che nonostante tutto trovano la volontà di mettersi alla prova e di allenarsi, magari o quasi sicuramente, lontano da casa e a costo di grandi sacrifici.

Certo, poi io mi lamento comunque, che non c’è mai un italiano in finale perché questa è la caratteristica principale dello sportivo da divano: inveire e criticare.  

Mi scaldo anche…quasi come avessi corso anch’io!
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lunedì 12 agosto 2013

Il video della settimana - 33/2013 - Sade

The sweetest taboo di Sade è solo una delle perle dell'album Promise del 1985.

Questa meraviglia anglo-nigeriana aveva debuttato l'anno prima con l'altrettanto bello Diamond Life e spopolò in tutto il mondo con la sua voce calda e le sue musiche piene di atmosfera.

Ogni singola canzone di questi due album ha accompagnato la mia estate del 1985.
Ogni parola sembrava scritta apposta per me e per quello che mi stava accadendo.
L'amore proibito, pericoloso.  Il dolore.  Sogni e progetti.
Bugie e lacrime.

Sono dovuti trascorrere molti anni perchè potessi riascoltare queste magnifiche canzoni senza soffrire ed apprezzarle per quello che sono:  piccoli capolavori.


Qui sopra il seguito ideale del primo video: Is it a crime, dove si vedono gli stessi protagonisti dopo qualche tempo...
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domenica 11 agosto 2013

Verona e le torricelle - La foto della domenica - 11/08/2013


Questa mattina presto ho fatto un tuffo nel mio passato: sono tornata sulle Torricelle, le colline che abbracciano Verona.


Sono cresciuta in un quartiere che si chiama Valdonega, esattamente ai piedi di queste colline e da lì partivo con i miei amichetti per andare a giocare a guardie e ladri al Parco delle Colombare.


Spesso prendevo la "lasagna" (stradina di acciottolato con una striscia di pietre in mezzo) che saliva a fianco delle scuole elementari e arrivavo alla chiesetta di San Leonardo dove mi piaceva immaginare mi sarei sposata...
Oggi ho scoperto che è stata inglobata in una ristrutturazione e quindi tutta la zona è recintanta ed inaccessibile.


Oppure andavamo col curato al Santuario della Madonna di Lourdes, che è ricavato in un vecchio fortino austriaco, e depositavamo la scatola di cartone con tutti i bigliettini dei fioretti fatti nel mese di maggio.



Ho ricordato discese in bicicletta a rotta di collo giù per i tornanti e pomeriggi caldissimi sotto i cipressi attaccati alle mura.


Ma anche romantiche salite sulla scalinata di Castel San Pietro, seduti sul muretto guardando l'Adige e tutta la città oppure le noiosissime serate al minigolf.


Notti a ballare all'Alter Ego o a Villa Forti.

E una mitica cena con tutta la classe ospiti della nostra professoressa di inglese che abitava in una magnifica villa con vista panoramica.


Per fortuna non tutto è cambiato.

Che sono passati molti anni me ne sono accorta scattando le foto: gli alberi sono cresciuti, alcuni fin troppo ed impediscono la completa vista del panorama.
Ma va bene così.


La foto della domenica è un'iniziativa di Bim Bum Beta

 #verona #torricelle

sabato 10 agosto 2013

Cinici sognatori



Ma per vivere bene è meglio essere cinici o sognatori?  

Ci stavo riflettendo in questo 10 agosto “notte di tante stelle” in cui ogni sognatore spera di vedere una stella cadente per esprimere un desiderio ed ogni cinico pensa che rimedierà al massimo punture di zanzara e torcicollo.

Secondo me quasi tutti partiamo come giovani sognatori.

Colpa delle favole che ci raccontano da piccoli, del paradiso, dei libri e dei film d’amore e d’avventura confezionati apposta per i teen-agers, dell’alta opinione di noi stessi che sperticati complimenti dei nostri genitori hanno provocato .

Poi di sogno in sogno, di esame in esame, concorso, due di picche a destra e a manca, cominciamo a renderci conto che molto spesso volere non è potere oppure che avere non è alla nostra portata, punto.

Così la nostra indole iniziale comincia a cambiare inesorabilmente e assumiamo tutte le sfumature del cinismo, dal quasi simpatico “disincantato beffardo” fino al più fastidioso “rompi-maroni a prescindere”.

In mezzo c’è un po’ di tutto.   
Io mi collocherei tra i cinici “flessibili”.

Per esempio non credo agli oroscopi ma se mi capita li ascolto.  

Non gioco mai alle lotterie ma quelle rare volte che lo faccio penso che “perché no?” potrei vincere.

Partecipo quasi tutte le settimane al Weekend Hashtag Project di Instagram e sono ancora convinta che qualcuno sceglierà la mia foto tra le migliaia arrivate.

Mi commuovo ai matrimoni, lancio monetine nelle fontane, faccio “flic-e-floc” con mio marito se diciamo insieme la stessa parola…

E stasera, se mentre ceniamo in giardino dai nostri amici dovesse cadere qualche stella…vuoi proprio che faccia finta di non vederla?!?!
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